Un piatto rigorosamente salentino, che non ha niente a che vedere col gateaux/gatò/gattò, ma è il risultato di un esperimento di un’umile contadina che ha inventato qualcosa per sfamare i propri figli con gli ingredienti che le offriva la sua terra: delle patate, del buon olio d’oliva, cipolle, capperi, olive..
Un piatto che la nonna ha sempre fatto per noi nipoti ogni qualvolta glielo chiedevamo!
E così:
-Pronto nonna, voglio provare a fare la tua pitta di patate, mi dici come si fa?
-E ce nci ole (e che ci vuole)?: 4-5 patate, ‘na francata de farina, nu picca te oliu buenu..
Ok..mi armo di bilancia e ci provo!
P.S: (Il giorno dopo è ancora più buona!!)
- -1kg di patate
- -1 uovo medio
- -30g di farina di semola di grano duro (equivalente di un cucchiaio colmo)
- -10g di olio evo (equivalente di 1 cucchiaio
- -400g di cipolla dorata
- -400g di passata di pomodoro
- -100g di olive nere (meglio denocciolate!)
- -1 cucchiaio di capperi
- -pangrattato
- -sale e olio qb
- Lessare le patate, sbucciarle e schiacciarle ancora calde, lasciarle raffreddare nella ciotola.
- Preparare il sughetto stufando la cipolla affettata sottilmente con olio d'oliva a fuoco lento, aggiungendo acqua quando necessario. Quando è stufata aggiungere la salsa di pomodoro e aspettare che si restringa, ci vorranno circa 10min. Aggiungere i capperi, le olive nere, aggiustare di sale e spegnere.
- Riprendere le patate, metterci l'uovo, il cucchiaio di olio, la farina e mescolare.
- Prendere una pirofila rettangolare (una da 40x30cm va bene) ungerla con olio d'oliva e pressare sulla base una metà dell'impasto, farcire con il sugo di cipolle e ricoprire con l'altro impasto (trucchetto: bagnarsi le mani durante questa operazione). Spolverare con abbondante pangrattato, un filo d'olio e mettere in forno preriscaldato a 200° per circa 30min.
- Lasciarla raffreddare e gustarla!